Ottavo appuntamento di Lezioni di Poesia, un ciclo di incontri a cadenza mensile che per tutto il 2022 intende proporre analisi e riflessioni sui grandi protagonisti della poesia italiana e internazionale del ‘900.
Lezione di Francesco M. Cataluccio, scrittore e studioso di cultura polacca e mitteleuropea, ha lavorato nell’editoria presso Feltrinelli, Bruno Mondadori e Bollati Boringhieri e oggi si occupa della Fondazione GARIWO-Foresta dei Giusti.
Introduce Paolo Di Stefano, Corriere della Sera.
Letture Valeria Perdonò, l Menu della Poesia.
In Letture facoltative confessò: «Sono sempre stata attratta dal caso e dalle sue imperscrutabili mosse». Sul finire della sua vita chiarì, in Nella moltitudine (nella raccolta Attimo, 2002), che cosa fosse: «Sono quella che sono./ Un caso inconcepibile/ Come ogni caso/(…) Potevo esser me stessa –ma senza stupore,/e ciò vorrebbe dire/ qualcuno di totalmente diverso». Szymborska aveva inoltre un grande interesse, col quale nutriva la sua poesia, per le chincaglierie kitsch: «Ha sempre nutrito una tenera simpatia per le cianfrusaglie del passato, i ninnoli di gusto kitsch, i gadget curiosi riportati dai viaggi all’estero oppure scovati nei mercatini dell’usato». Questa paccottiglia è il materiale sul quale lavorava, divertendosi, la poetessa. Il suo sguardo e le sue parole acute smascheravano i paradossi della vita e della realtà passando attraverso queste cianfrusaglie. Szymborska le considerava la cosa più importante e significativa della sua vita della quale non era possibile tralasciare: «cani, gatti e uccelli,/ cianfrusaglie del passato, amici e sogni».