Ultima puntata delle letture di LetturaDay dedicata a Virginia Woolf.
La Woolf è una delle maggiori scrittrici inglesi e del mondo, e la migliore tra i modernisti. Ha un’acutezza mentale straordinaria, una sensibilità e un’empatia profonde che le hanno permesso di essere un’artista gigantesca, ma che hanno tormentato la sua anima. Infatti Virginia soffrì di disturbi psichici tutta la vita, anche di quella che oggi conosciamo come anoressia, sentiva le voci, che la facevano impazzire. Pensò di trovare pace lontano dalla città, in campagna. Ma la raggiunse l’ultima tremenda notizia: una nuova guerra stava inziando. Così nel 1941 si affoga nel fiume Ouse, mettendo dei sassi in tasca. Il suo corpo non è stato mai più trovato.
L’acqua è uno dei temi cetrali della produzione di Virimia Woolf, sia come forza distruttrice sia com forza creatrice.
Tra le suo opere maggiori To the Lighthouse, Mrs Dalloway, e tra i saggi The Common Reader e A Room of One Own’s, il primo grande vero manifesto femminista. Virginia sotiene che per dedicarsi a scrivere una donna deve possedere una stanza tutta per sè e dei soldi, e quindi uccidere l’angelo del focalre che la perseguita dalla notte dei tempi.
Nell’estratto che leggiano questa sera la Woolf immagina che Shakespeare abbia avuto una sorella altrettanto geniale e dotata. Purtroppo il suo destino fu diverso: non potè studiare, nè leggere, e fu fidanzata ancora adolescente. Quindi scappò per lavorare in teatro. Tutti le risero in faccia., ma lei non mollò. Finchè incontrò un impresario…..
